TaijiQuan
Il Taijiquan... è un piacere praticarlo, è bello continuare a scoprire i dettagli dei movimenti, è stimolante imparare a conoscere il proprio corpo così in profondità senza necessariamente sezionarlo con un bisturi.
Sabato e domenica mattina li dedico a me stesso nella pratica delle forme che conosco... mica tante, ma come si dice non è importante quante forme si conoscono, non è la quantità, ma la qualità del movimento, yang 40 da competizione e prima parte della lao jia yi lu della famiglia Chen.
Mi scaldo con la yang. Un po' di giri per trovare la giusta concentrazione, per sentire il corpo che si ammorbidisce e si connette al centro, al dantien. Il segnale che aspetto è il formicolio alle mani. Quando arriva quello, quando sono io che posso dirigere quella sensazione fino alle dita vuol dire che sono abbastanza fluido per poter cominciare la forma Chen. La Lao Jia è un tripudio di spirali. Adoro le spirali. Forse a volte le forzo anche troppo, ma mi capita all'inizio, poi piano piano ritrovo la concentrazione, passa un po' l'esaltazione di praticare questa splendida forma, e rimane lo studio. Non mi è mai piaciuto tanto lo studio, eppure questo è tutt'altra storia. Per qualche motivo anche quando ancora non ne sapevo niente di taichi, non potevo fare a meno di praticare per ore gli stessi due movimenti che conoscevo. Era come se il mio corpo sapesse già che questa è la strada che voglio seguire. Peccato averlo scoperto tardi. Ma in effetti non è mai troppo tardi per il TJQ. Inoltre adesso posso anche insegnarlo, e questo mi dà ancora più stimoli di prima.
Ogni tanto ripenso alla prima lezione di 5 anni fa. Mi ricordo che mi ero informato prima dell'estate, poi avevo lasciato perdere in attesa dell'inizio dei corsi. Il giorno dell'inizio del corso ero indeciso se andare. Non ne avevo voglia, troppe cose da fare, l'entusiasmo si era perso nel corso dell'estate e ho pensato che fosse uno dei miei tanti fuochi di paglia e che come tale si sarebbe spento presto. Eppure alla fine mi sono costretto ad andare a sentire. Sono uscito da quella prima lezione folgorato. Da allora andare in palestra a praticare è sempre stato un piacere. E anche quando ero stanco e mi costringevo, ne uscivo ricaricato.
Ultimamente non ho modo di praticare il tuishou, cioè la forma a due, un po' perchè in palestra stiamo approfondendo molto certi singoli movimenti e manca il tempo per dedicarcisi, un po' perchè il buon Ale se n'è partito di nuovo e non ho trovato nessun altro che voglia dedicare del tempo al lavoro in coppia. Peccato, dovrò limitarmi per un po' a fare la forma e basta. Ma sono speranzoso, il tjq si sta diffondendo e spero di poter incontrare altra gente anche di altre scuole che abbia voglia di un confronto di studio. Quindi se sei di bergamo e dintorni, stai leggendo questo post, frequenti un corso di taichi e hai anche voglia di praticare un po' di tuishou, non esitare a contattarmi!!! Anzi, contattami comunque anche se non ne sai nulla.
Sabato e domenica mattina li dedico a me stesso nella pratica delle forme che conosco... mica tante, ma come si dice non è importante quante forme si conoscono, non è la quantità, ma la qualità del movimento, yang 40 da competizione e prima parte della lao jia yi lu della famiglia Chen.
Mi scaldo con la yang. Un po' di giri per trovare la giusta concentrazione, per sentire il corpo che si ammorbidisce e si connette al centro, al dantien. Il segnale che aspetto è il formicolio alle mani. Quando arriva quello, quando sono io che posso dirigere quella sensazione fino alle dita vuol dire che sono abbastanza fluido per poter cominciare la forma Chen. La Lao Jia è un tripudio di spirali. Adoro le spirali. Forse a volte le forzo anche troppo, ma mi capita all'inizio, poi piano piano ritrovo la concentrazione, passa un po' l'esaltazione di praticare questa splendida forma, e rimane lo studio. Non mi è mai piaciuto tanto lo studio, eppure questo è tutt'altra storia. Per qualche motivo anche quando ancora non ne sapevo niente di taichi, non potevo fare a meno di praticare per ore gli stessi due movimenti che conoscevo. Era come se il mio corpo sapesse già che questa è la strada che voglio seguire. Peccato averlo scoperto tardi. Ma in effetti non è mai troppo tardi per il TJQ. Inoltre adesso posso anche insegnarlo, e questo mi dà ancora più stimoli di prima.
Ogni tanto ripenso alla prima lezione di 5 anni fa. Mi ricordo che mi ero informato prima dell'estate, poi avevo lasciato perdere in attesa dell'inizio dei corsi. Il giorno dell'inizio del corso ero indeciso se andare. Non ne avevo voglia, troppe cose da fare, l'entusiasmo si era perso nel corso dell'estate e ho pensato che fosse uno dei miei tanti fuochi di paglia e che come tale si sarebbe spento presto. Eppure alla fine mi sono costretto ad andare a sentire. Sono uscito da quella prima lezione folgorato. Da allora andare in palestra a praticare è sempre stato un piacere. E anche quando ero stanco e mi costringevo, ne uscivo ricaricato.
Ultimamente non ho modo di praticare il tuishou, cioè la forma a due, un po' perchè in palestra stiamo approfondendo molto certi singoli movimenti e manca il tempo per dedicarcisi, un po' perchè il buon Ale se n'è partito di nuovo e non ho trovato nessun altro che voglia dedicare del tempo al lavoro in coppia. Peccato, dovrò limitarmi per un po' a fare la forma e basta. Ma sono speranzoso, il tjq si sta diffondendo e spero di poter incontrare altra gente anche di altre scuole che abbia voglia di un confronto di studio. Quindi se sei di bergamo e dintorni, stai leggendo questo post, frequenti un corso di taichi e hai anche voglia di praticare un po' di tuishou, non esitare a contattarmi!!! Anzi, contattami comunque anche se non ne sai nulla.
Etichette: Taijiquan
2 Commenti:
Ciao Ziotempa,sono un praticante di taichi. Ho sentito molto parlare di te....dicono che sei uno dei buddha brothers di bergamo, e vorrei tanto incontrarti e praticare insieme il tuishou.Anche io purtroppo non lo pratico da tempo, perchè mi esercito sempre da solo da parecchi mesi.
Un caro saluto,
Questo blog sarà ancora attivo? Chissà, io intanto provo a scrivere... E' la seconda volta che leggo questo post, la prima volta mesi fa, ora ci sono voluto tornare perché ero certo di poter capire per lo meno qualcosa, cogliere meglio il tuo entusiasmo, grazie a questi due mesi di lezione. Volevo giusto riportarti una sensazione avuta venerdì: mentre ero a ripassare le forme di pong e liu (perdonami se non uso i termini giusti, non mi è ancora chiaro se la Yang è una forma o se è una serie di forme, per esempio quella da 40, ma l'importante è che si capisca cosa voglia dire), beh, ero a ripassare con gli amici novellini come me, mi sono ritrovato a guardarti mentre guidavi il gruppo dei "vecchi" della YunShou. E' sempre un piacere stare ad osservarti mentre ti muovi, quello però che mi ha colpito, e che forse suonerà banale, è che mi sono accorto che lo facevo con occhi diversi rispetto a quella prima volta a settembre nel parco. Non mi sogno nemmeno di poter dire di "capire" tutto quello che vedo, ma allo stesso tempo mi è risultato evidente come quello che vedevo fosse più ricco, come le informazioni che ricavassi l'osservazione fossero molte di più. E' stato bello poter cogliere più particolari, soprattutto provare, se possibile, ancora più rispetto verso il tuo studio e le tue abilità, rispetto al fascino più distaccato provato la prima volta. Sapevo già che non si trattava solo di bei movimenti, ma ora posso capire un po' di quello che ci sta sotto, soprattutto del lavoro e delle ore di studio ed esercizio che ci stanno dietro. Ma anche della passione. Ed anche questo mi ha colpito: se la prima volta ero affascinato e l'osservazione dei tuoi movimenti aveva catturato il mio interesse, lo stimolo ad iniziare questo corso di taichi era ancora vago. Invece rivederti dopo aver iniziato il percorso di studio, dopo aver collezionato ormai qualche ora di movimenti ancora maldestri, con tanto da rifinire, ma nel mio piccolo comunque importanti, nuovi e già migliori in dai primi inizi, beh, ora mi accorgo che osservarti mi stimola ancora di più, mi fa venir voglia di mettermi a studiare le forme, di provare grezze spirali che spero di riuscire perfezionare nel tempo, mi appassiono scoprendo che risultati si possono raggiungere, senza aver fretta perché Max è sempre chiaro, il tempo lo si deve lasciare passare e le cose verranno, ma con la voglia di fare e di lavorare su di me che purtroppo raramente riesco a mettere nelle cose. Ma qui mi sta venendo fuori e, beh, te lo volevo comunicare, ringraziandoti per essere uno stimolo e un riferimento così importante. Spero di poter diventare presto un partner di tuishou. Spero inoltre che non ci sia un limite di caratteri a questi commenti... :)
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